FASHIONISTAS #121 – 2019

La parola chiave di questi ultimi due anni è “inclusivo”. Inclusivo nell’ identità di genere , nella diversità fisica, nella identità etnica, nel accettare tutto in quanto tale, senza pregiudizi e discriminazioni. Abbracciando questa filosofia Mattel ha creato questa bambola che ha un arto artificiale. La bambola ovviamente ha suscitato diverse reazioni, chi approva l’ iniziativa e che la disapprova in quanto manovra commerciale. Secondo me la Mattel sicuramente sta cavalcando l’ onda dell’ inclusivo per essere di tendenza e quindi competitiva sul mercato, ma la verità è che la bambola assumerà un suo significato in base a chi la compra. Se la bambola può aiutare una bimba che ha la stessa disabilità a sentirsi più a suo agio, o se educherà un bambino “normotipo” ad accettare la diversità grazie allo strumento del gioco allora l’intento buono della Mattel può dirsi raggiunto e questa Fashionistas avrà fatto il suo dovere.  Comunque la Mattel non è nuova alla disabilità motoria, infatti negli anni 90 uscì la controversa Bechy sulla sedia a rotelle. Arto a parte, la bambola è molto carina, ha il face mold della nuova Teresa e un abito in stile sport molto carino!

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